martedì 28 gennaio 2025

 

ALBANIA

(Film and music)

 

Il cinema e la musica albanese sono come una porta verso un mondo ricco di contrasti, storia e passione. Nonostante le sfide del passato, il cinema albanese racconta con autenticità le storie di un popolo forte e determinato mentre la musica con le sue melodie tradizionali e i ritmi moderni, riflette l’anima di una terra sospesa tra le radici antiche e le influenze contemporanee. Buona visione e buon ascolto!

 

LA NAVE DOLCE (2012, Italia) regia di Daniele Vicari

E’ un documentario intenso e toccante che racconta un momento cruciale della storia recente italiana: l'arrivo della nave Vlora al porto di Bari l'8 agosto 1991, con a bordo oltre 20.000 profughi albanesi. Il regista ricostruisce gli eventi con un approccio sobrio ma emotivamente coinvolgente, combinando filmati d’archivio, testimonianze dirette e una narrazione ben orchestrata.

Il titolo fa riferimento alla "dolcezza" illusoria della promessa di una vita migliore in Italia, un sogno che si scontrò con le dure realtà dell'accoglienza e della politica dell'epoca. Vicari offre una riflessione sul tema dell'immigrazione, mettendo in luce le difficoltà logistiche e umane vissute tanto dai migranti quanto dagli italiani, tra solidarietà spontanea e tensioni sociali.

Il documentario eccelle per il suo realismo: i racconti dei protagonisti, molti dei quali oggi integrati in Italia, danno profondità alla narrazione, rendendola personale e universale allo stesso tempo. La regia evita il sensazionalismo, lasciando che le immagini e le voci parlino da sole.




BOTA CAFE’ (2014, Albania) regia di Iris Elezi

è un delicato ritratto della vita in un villaggio albanese isolato, dove il passato comunista si intreccia con le sfide del presente. Il piccolo bar "Bota" diventa il fulcro delle relazioni tra i personaggi, rivelando sogni, segreti e ambizioni.

Con uno stile intimo e malinconico, il film esplora temi come l’emigrazione, la memoria storica e il desiderio di libertà, bilanciando sapientemente ironia e dramma. BotaCafé è una storia semplice ma profonda, che cattura l’essenza di un’Albania in bilico tra tradizione e modernità.



LA FAIDA (2011, USA) regia di Joshua Marston

è un dramma intenso ambientato nelle remote montagne dell'Albania, dove il giovane Nik deve affrontare le conseguenze di una faida di sangue che intrappola la sua famiglia in una rigida tradizione di vendetta. Il film esplora il peso delle antiche leggi del Kanun e il loro impatto devastante sulle nuove generazioni, desiderose di libertà ma costrette a seguire un codice arcaico.

Con una regia sobria e un’interpretazione autentica degli attori, Marston crea un racconto avvincente e malinconico, offrendo una riflessione sul conflitto tra passato e presente, tradizione e modernità. La Faida è un’opera potente, che denuncia l'assurdità della violenza ereditaria e il costo umano delle vendette senza fine.



HONEYMOONS (2009, Albania) regia di GoranPaskaljievic

è un potente dramma che intreccia le storie di due giovani coppie, una albanese e una serba, entrambe in cerca di un futuro migliore lontano dai Balcani. Il film esplora temi universali come la migrazione, i pregiudizi e le barriere culturali, mostrando come il desiderio di libertà e felicità si scontri spesso con la durezza della realtà.

Con una regia delicata e un racconto ricco di sfumature, Paskaljević dipinge un ritratto struggente delle difficoltà di vivere in società segnate dalla guerra e dalla diffidenza. Honeymoons è un’opera intensa e profondamente umana, che riflette sulle fragilità dei sogni in un mondo diviso.




MUSICA

La musica albanese è un riflesso vibrante della storia, della cultura e delle tradizioni di un popolo con radici profonde nei Balcani. Si caratterizza per la varietà di stili, che spaziano dalla musica popolare tradizionale ai generi moderni come il pop, il rap e il rock, fino alla musica classica e al jazz. Ecco un breve viaggio attraverso le sue sfumature:

 

Musica tradizionale

 

La musica popolare albanese è incredibilmente diversificata e si distingue in due macro-regioni culturali:

 

1. Gheghi (Nord Albania):

Caratterizzata da canti polifonici e ritmi energici, spesso accompagnati da strumenti come il çifteli (un liuto a due corde) e il lahuta (simile alla lira).

Le canzoni del nord celebrano eroi epici e raccontano storie di guerra, resistenza e onore, con forti influenze delle tradizioni orali.

 

2. Toschi (Sud Albania):

Conosciuta per la polifonia albanese, riconosciuta dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.

I canti polifonici hanno un’intensità emotiva unica e possono essere eseguiti con una struttura a più voci (spesso tre o quattro), dove una guida, un coro e una "voce che sospira" si intrecciano.

 

Qui di seguito qualche suggerimento per l’ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=8PJJxoQnSKc&list=PLVYx40OFHhTvRoEqfk6JL9-dZWlmFmjry&index=1 

https://www.youtube.com/watch?v=oc8I7gv3NWI

 

Musica urbana e moderna

 

Durante il XX secolo, con l’apertura dell’Albania al mondo, la musica ha subito una trasformazione. Oggi gli artisti albanesi sono conosciuti in tutto il mondo:


1. Pop e Rap albanese:

Artisti come Dua Lipa, Rita Ora, Bebe Rexha e Era Istrefi, di origine albanese, hanno portato il nome del paese sulla scena musicale globale.

In Albania, artisti come Noizy, Elvana Gjata e Ledri Vula sono molto popolari e mescolano ritmi tradizionali con sonorità moderne.

 

2. Rock e Jazz:

Il rock ha trovato spazio negli anni '90, con band come Tingulli i Lartë e artisti indipendenti.

 l jazz ha un seguito di nicchia, spesso suonato in club e festival locali.

 

https://www.youtube.com/watch?v=EemrcJZ24KM

https://www.youtube.com/watch?v=6qv4Frk_row

https://www.youtube.com/watch?v=phFZYrF_cIs



sabato 11 gennaio 2025

 

ALBANIA

(Informazioni di viaggio)

 

Visto di ingresso: non necessario per soggiorni inferiori a 90 giorni. E’ necessario avere passaporto o carta di identità valida per espatrio con almeno 3 mesi di validità

Rischi: moderato rischio sismico soprattutto nelle zone settentrionali, prudenza negli spostamenti in macchina a causa dell’imperizia dei conducenti e della scarsa manutenzione stradale

Salute: discrete strutture ospedaliere. Non necessarie vaccinazioni obbligatorie.

Mobilità: patente italiana. E ‘necessario stipulare un’assicurazione in loco per i veicoli.

 

Siti che organizzano viaggi organizzati :boscolo, archè travel,avventure nel mondo, vadoinalbania.  E’ possibile anche il fai da te in questo caso.

 

Ho visitato l'Albania con una certa curiosità e, lo ammetto, qualche pregiudizio: spesso si sente parlare di questo paese in termini poco lusinghieri, come se fosse una terra arretrata o pericolosa. In realtà, sono rimasta piacevolmente sorpresa nel trovare un luogo ricco di storia, natura e autenticità. L'Albania custodisce veri e propri tesori, dalle città patrimonio UNESCO alle spiagge paradisiache della Riviera, e la cordialità della gente mi ha fatto sentire la benvenuta. È un paese che sa stupire chi è disposto a scoprirlo senza preconcetti.

 

COSE DA VEDERE


TIRANA: La capitale albanese è un mix eclettico di stili architettonici, parchi e cultura moderna.

a)      Piazza Skanderbeg: Il cuore della città, circondata da edifici simbolici come il Museo Storico Nazionale e la Moschea di Et'hem Bey

b)      Bunk'Art: Un affascinante museo all'interno di un bunker della Guerra Fredda, che esplora la storia recente dell'Albania.

c)       Tirana Lake Park: Un'oasi verde ideale per passeggiate e relax




 

BERAT: detta la città delle mille finestre.  Patrimonio UNESCO, è famosa per le sue case ottomane bianche arroccate sulle colline. Da vedere Castello di Berat: Un’antica fortezza ancora abitata, con viste panoramiche e chiese storiche. Gorica e Mangalem: Quartieri storici separati dal fiume Osum, ideali per esplorare l’architettura tradizionale

 




AGIROCASTRO: detta la città di pietra. Anch'essa patrimonio UNESCO, Gjirokastër è nota per le sue case-fortezza in pietra. Da non perdere Castello di Gjirokastër: Una struttura imponente con un museo dedicato alla storia militare. Casa di Ismail Kadare: La dimora dello scrittore più celebre dell'Albania, trasformata in museo.

 




BUTRINTO: Un sito archeologico di fama mondiale, patrimonio UNESCO, che conserva tracce di civiltà greca, romana e bizantina. Di grande importanza l’anfiteatro un teatro ben conservato immerso in una cornice naturale unica e la Basilica un imponente chiesa paleocristiana.

 

                                                    fonte wikipedia


RIVIERA ALBANESE:  La costa ionica dell'Albania è un paradiso di spiagge incontaminate e acque cristalline.

a)      Ksamil: Piccolo villaggio con spiagge da sogno e isole raggiungibili in barca.

b)      Porto Palermo: Un’insenatura suggestiva con un castello ottomano costruito da Ali Pasha.

c)       Dhërmi e Himarë: Altri paesi costieri con panorami spettacolari, vita notturna e atmosfere rilassanti.




 

KRUJE: Questa città storica è legata all’eroe nazionale albanese, Giorgio Castriota Scanderbeg. Non perdete il Castello di Krujë: Sede di un interessante museo dedicato a Scanderbeg e il Bazar Ottomano: Un luogo perfetto per acquistare souvenir tradizionali

 




SCUTARI: Situata vicino al lago più grande dei Balcani, Scutari è una città ricca di cultura. Quindi non può mancare una visita al famoso lago Ideale per escursioni in barca e birdwatching. Segnalo anche Castello di Rozafa: Una fortezza che domina la città e offre una vista mozzafiato sul lago di Scutari.




 

OCCHIO BLU: Una sorgente naturale spettacolare con acque color turchese intenso. Perfetta per escursioni e fotografie uniche.


                                                fabiola muhollari. wikipedia


PARCO NAZIONALE DI VALBONA: Questo parco offre spettacolari paesaggi montuosi, ideale per gli amanti del trekking. Da esplorare: Il sentiero Valbona-Theth: Uno dei percorsi escursionistici più famosi nei Balcani.


                                    Tobias KlenzeDeutsch:  Weiterverwendung gemäß Lizenz mit dem folgenden Hinweis möglich: Bild: Wikipedia / Tobias Klenze / CC-BY-SA 4.0. Die Lizenz muss verlinkt werden!English:  You may re-use this image under the terms of the license using the following reference: Image: Wikipedia / Tobias Klenze / CC-BY-SA 4.0. The license must be a link!, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons


Non vi resta quindi che prenotare il primo aereo!!!!

martedì 7 gennaio 2025

 

ALBANIA

(Informazioni Generali)

 

BANDIERA

 





 

STORIA

L’Albania ha una storia ricca e complessa. Popolata fin dall’antichità da tribù illiriche, fu conquistata dai romani nel II secolo A.C. e successivamente dai bizantini. Nel medioevo, il paese divenne un crocevia di influenze culturali, ma subì l’occupazione ottomana dal XV secolo. Durante questo periodo, il popolo albanese mantenne vive le proprie tradizioni grazie a figure come Giorgio Scandeberg, simbolo della resistenza contro l’Impero Ottomano.

L’albania proclamò la propria indipendenza nel 1912 ma il XX secolo fu segnato da instabilità, dittature e isolamento, soprattutto sotto il regime comunista di EnverHoxha. Dopo la caduta del comunismo nel 1991, il paese intraprese un percorso verso la democrazia e oggi aspira all’integrazione europea, mantenendo la propria identità culturale unica.

 

 

GEOGRAFIA




 

Continente: Europa

Catene Montuose: Alpi albanesi, Monti Korab (2.764 la vetta più alta)

Principali corsi d’acqua: fiume Drin, Vjosa, Shkumbin

Laghi: lago di Scutari, Lago di Ohrid, Lago di Prespa

Capitale: Tirana (circa 700.000 abitanti)

Citta principali: Durazzo, Valona, Scutari, Elbasan

 

INFORMAZIONI UTILI

Fuso Orario: +1 h rispetto all’Italia

Lingua: albanese

Religione: Islam, Cristianesimo (cattolico e ortodosso)

Moneta: Lek

sabato 21 dicembre 2024

 

AFGHANISTAN

(books)

 

La letteratura afghana rappresenta una finestra straordinaria su una cultura ricca, stratificata e complessa, segnata da secoli di storia turbolenta, conflitti e resilienza. Essa riflette la diversità etnica e linguistica del paese, che comprende pashtun, tagiki, hazara, uzbeki e altri gruppi, ognuno con proprie tradizioni orali e scritte. Sebbene a lungo oscurata da conflitti e instabilità politica, la produzione letteraria dell'Afghanistan ha trovato una crescente attenzione internazionale grazie alla forza narrativa e alla capacità di affrontare tematiche universali come l'identità, il trauma e la speranza.

La narrativa afghana ha acquisito rilevanza internazionale soprattutto nel XX e XXI secolo, con opere che raccontano l'impatto dei conflitti sulla vita quotidiana e sul tessuto sociale. Khaled Hosseini è forse l’autore afghano più conosciuto a livello globale. Nato a Kabul e residente negli Stati Uniti, ha introdotto milioni di lettori alla storia e alla cultura afghana attraverso romanzi come” Il cacciatore di aquiloni”, “Mille splendidi soli” ed “E l'eco rispose”. Le sue opere esplorano temi come l'amicizia, il sacrificio e la condizione femminile in un paese dilaniato dalla guerra. Atiq Rahimi, autore di opere come “Terra e cenere” e “Pietra di pazienza” (vincitore del Premio Goncourt), scrive in francese e si concentra sull'introspezione psicologica e sulla condizione delle donne. Tra gli autori contemporanei emerge anche Nadia Hashimi, figlia di emigrati afghani negli Stati Uniti, che nei suoi romanzi racconta storie di donne e bambini in cerca di riscatto.

Anche la saggistica afghana offre contributi fondamentali alla comprensione del paese. Ahmed Rashid, giornalista e scrittore, è autore di opere come “Talebani. Islam, petrolio e il Grande Scontro in Asia Centrale” e “Caos Asia”, che analizzano la complessa geopolitica dell’Afghanistan e dell’Asia centrale. Malalai Joya, politica e attivista, con il suo libro” La voce che non si spegne” denuncia la corruzione e le ingiustizie del governo afghano, dando voce alle istanze di giustizia e democrazia.

La letteratura afghana, nella sua molteplicità di forme e generi, è un viaggio nel cuore di un popolo che ha affrontato difficoltà straordinarie senza mai perdere la capacità di raccontare, creare e sperare. Attraverso narrativa e saggistica, gli autori afghani non solo preservano la loro cultura, ma offrono al mondo una prospettiva unica, rendendo l'Afghanistan un attore culturale di rilievo sulla scena globale.

 

Ecco i miei BEST EIGHT




                                               Le stelle di Kabul 


Autore: Nadia Hashimi

Anno: 2022

Editore: Piemme

Questo romanzo mi ha colpita per la profondità emotiva e per la capacità dell'autrice di riportare in vita un Afghanistan sconvolto da eventi storici drammatici. La protagonista, Sitara, è una bambina costretta a fare i conti con la perdita della sua famiglia durante un colpo di stato nel 1978. Hashimi intreccia abilmente la sua storia personale con il contesto socio-politico del paese, rendendo ogni pagina intensa e toccante. La narrazione alterna il passato afghano e il presente americano di Sitara, offrendo una riflessione profonda sull'esilio e sull'identità. Ciò che ho trovato davvero potente è la voce dell'autrice, capace di trasmettere con delicatezza le difficoltà e le speranze di chi ha vissuto esperienze di perdita e ricostruzione. È una lettura che non lascia indifferenti e che invita a riflettere sul significato di radici e resilienza.

 



                                            Missione in Afghanistan 


Autore: Edoardo Crainz

Anno: 2004

Editore: Mursia

Leggere il diario di Edoardo Crainz è stato come essere trasportata direttamente in prima linea, al fianco dei nostri militari impegnati in una delle missioni più complesse e significative degli ultimi decenni. L'autore racconta la sua esperienza come ufficiale medico con una sincerità disarmante: dai dettagli tecnici delle operazioni alle emozioni più intime di chi si trova in un contesto tanto difficile. Ciò che mi ha colpito di più è il bilanciamento tra l'aspetto professionale e quello umano: non si tratta solo di strategie o sfide logistiche, ma anche del peso emotivo che un conflitto comporta. È un libro che ho trovato coinvolgente e autentico, capace di offrire uno sguardo onesto sul contributo italiano alle operazioni internazionali, spesso poco conosciuto o compreso. Una testimonianza preziosa per chi vuole andare oltre le immagini superficiali della guerra.

 




                                               Mille splendidi soli


Autore: Khaled Hosseini

Anno: 2007

Editore: Piemme

Leggere questo romanzo è stato come attraversare l’Afghanistan al fianco di Mariam e Laila, due donne di generazioni diverse le cui vite si intrecciano in un destino segnato dalla guerra e dalla repressione. Hosseini è un maestro nel raccontare l’intimità dei legami umani sullo sfondo di un panorama storico e sociale devastante. Ciò che mi ha colpito di più è la capacità dell’autore di dare voce alle protagoniste con autenticità, rappresentando il loro dolore, la loro forza e il loro desiderio di libertà. La scrittura è scorrevole, poetica e carica di emozioni, con descrizioni che rendono vivi i paesaggi e i sentimenti. Questo libro non è solo una storia di resilienza femminile, ma anche un grido contro l’oppressione e la violenza. È una lettura che tocca il cuore e lascia un segno indelebile.

 

 


                                        I fichi rossi di Mazar-e-Sharif 


Autore: Mohammad Hossein Mohammadi

Anno: 2012

Editore: Ponte33

Questo libro mi ha colpita per la sua capacità di trasportare il lettore nel cuore dell’Afghanistan, attraverso racconti brevi e incisivi che esplorano i lati più crudi e poetici della vita. Mohammad Hossein Mohammadi, con una scrittura precisa e intensa, cattura l’essenza del suo paese, descrivendo le contraddizioni di una società segnata dalla guerra e dalla tradizione. Ogni racconto è un piccolo quadro che riflette le difficoltà, le speranze e la resilienza del popolo afghano. Ho trovato particolarmente emozionante il modo in cui l’autore intreccia simbolismo e realismo, facendo emergere il peso della memoria e il desiderio di un futuro migliore. È un libro che colpisce e invita a riflettere, lasciando una traccia profonda nel lettore.

 


                                                  Terra e cenere


Autore: Atiq Rahimi

Anno: 2002

Editore: Einaudi

 

Questo breve romanzo mi ha colpito per la sua semplicità e la sua intensità emotiva. Atiq Rahimi utilizza una prosa essenziale ma profondamente evocativa per raccontare il viaggio di Dastghir, un anziano che porta con sé il nipotino Yassin, ormai sordo a causa di un bombardamento. La missione di Dastghir è quella di raggiungere suo figlio e dargli la terribile notizia della distruzione del loro villaggio e della morte della sua famiglia. Ho trovato straordinario come l’autore riesca a catturare il dolore, il senso di perdita e la resilienza umana con un linguaggio così scarno e privo di artifici. La relazione tra nonno e nipote è descritta con una delicatezza che rende la tragedia ancora più toccante. Nonostante la brevità, "Terra e cenere" è un libro che lascia un segno profondo, un vero gioiello di introspezione e poesia.

 



                                            In questa notte afghana


Autore: Pamela Ferlin

Anno: 2023

Editore: Piemme

 

"In questa notte afghana" è un romanzo che mi ha profondamente emozionato e turbato per la sua capacità di raccontare, con grande sensibilità, la condizione delle donne afgane durante la caduta di Kabul nel 2021. La protagonista, Sima, è una giovane universitaria il cui sogno di emancipazione viene brutalmente infranto dal ritorno dei talebani. La narrazione segue la sua lotta per nascondersi e sopravvivere in una realtà in cui il semplice fatto di essere donna diventa una condanna. Pamela Ferlin riesce a mescolare con abilità la dimensione intima e quella storica, dando voce non solo a Sima, ma a un’intera generazione di donne private dei propri diritti fondamentali. Ciò che ho apprezzato maggiormente è la capacità dell’autrice di trasmettere sia il terrore che la determinazione delle protagoniste, offrendo una testimonianza potente e attuale. Un libro che spinge a riflettere e che rimane nel cuore.

 


                                                Il fotografo


Autore: Emmanuel Guibert

Anno: 2003

Editore: Coconino Press

 

"Il fotografo" è un'opera che mi ha affascinata per la sua capacità di fondere due linguaggi, quello del fumetto e quello fotografico, in un racconto profondamente umano. Il libro narra l’esperienza di Didier Lefèvre, un fotografo che accompagna una missione di Medici Senza Frontiere in Afghanistan durante il conflitto con l’Unione Sovietica. Quello che mi ha colpito di più è l’equilibrio tra i disegni evocativi di Emmanuel Guibert e le fotografie reali di Lefèvre, che rendono l’opera incredibilmente immersiva. La narrazione è al tempo stesso un reportage e un viaggio personale, in cui il lettore si confronta con le difficoltà del lavoro umanitario, i paesaggi aspri dell’Afghanistan e le storie di chi vive in mezzo alla guerra. È un fumetto che va oltre il genere, capace di informare e commuovere. Una lettura che consiglio a chi cerca un’esperienza visiva e narrativa fuori dal comune.

 


                                            L’ultimo lenzuolo bianco


Autore: Farhad Bitani

Anno: 2020

Editore: Neri Pozza

 

"L’ultimo lenzuolo bianco" è un libro che mi ha toccata per la sua autenticità e il suo messaggio di speranza. Farhad Bitani racconta la sua esperienza personale di ex ufficiale dell’esercito afghano, offrendo un ritratto intenso e complesso del suo paese e delle sue contraddizioni. Ciò che rende questo libro speciale è il viaggio di trasformazione dell’autore, che da figlio della guerra e della violenza arriva a scoprire il valore del dialogo e della pace. La scrittura è diretta, quasi cruda, ma piena di passione, e riesce a trasmettere il dolore, la rabbia e il desiderio di un futuro migliore per l’Afghanistan. È un libro che invita alla riflessione, mostrando che anche nelle situazioni più disperate è possibile trovare una strada per cambiare. Un’opera fondamentale per chiunque voglia comprendere le dinamiche umane e culturali dietro i conflitti.

 

domenica 15 dicembre 2024

 

AFGHANISTAN

(food and drink)

 

La cucina afghana riflette la posizione geografica del paese, che funge da ponte tra Medio Oriente, Asia Centrale e Subcontinente indiano. È caratterizzata da un mix di sapori intensi e delicati, basata su ingredienti semplici come riso, carne, legumi e spezie.

Ecco i 5 piatti principali:

KABULI PULAO

Descrizione: Considerato il piatto nazionale dell’Afghanistan, è un piatto di riso condito con carne (solitamente agnello o pollo), uvetta, carote e mandorle.
Ricetta:

  • Il riso viene cotto con brodo aromatizzato.
  • La carne, ben speziata con cardamomo, cumino e cannella, viene stufata separatamente.
  • Il tutto viene assemblato in strati, con un topping di carote caramellate, uvetta e frutta secca


MANTU

Descrizione: Ravioli di pasta ripieni di carne di manzo o agnello, conditi con yogurt e una salsa di pomodoro speziata.
Ricetta:

  • La pasta viene farcita con un ripieno di carne macinata mescolata con cipolla e spezie.
  • I ravioli vengono cotti a vapore.
  • Serviti con uno strato di yogurt all’aglio e una salsa di pomodoro speziata, spesso arricchita con ceci.


BORANI BANJAN

Descrizione: Un piatto a base di melanzane cotte al forno o in padella, servite con yogurt e salsa di pomodoro speziata.
Ricetta:

  • Le melanzane vengono affettate, salate per eliminare l’amaro e poi fritte o grigliate.
  • Vengono stratificate con una salsa di pomodoro preparata con cipolla, aglio, curcuma e peperoncino.
  • Il tutto è completato con yogurt all’aglio e, talvolta, una spolverata di menta secca o coriandolo fresco.
  • Si serve caldo o a temperatura ambiente, accompagnato da pane afghano.


SHORBA

Descrizione: Una zuppa semplice e saporita, spesso con carne e verdure.
Ricetta:

  • Preparata con brodo di carne (agnello o pollo) arricchito con cipolla, pomodoro, zenzero e spezie.
  • Aggiunta di verdure come patate, carote e, talvolta, legumi come lenticchie o ceci.
  • Servita calda con pane afghano

BOLANI

Descrizione: Focaccia ripiena, consumata come snack o antipasto.
Ricetta:

  • Impasto sottile farcito con patate, porri, lenticchie o zucca.
  • Chiuso e fritto fino a doratura.
  • Servito con yogurt fresco o chutney.

In Afghanistan, le bevande tradizionali giocano un ruolo importante nella vita quotidiana e nei momenti di convivialità. Sono spesso semplici, legate agli ingredienti locali e influenzate dalle tradizioni culturali e climatiche del paese. Le bevande in Afghanistan sono più che semplici accompagnamenti ai pasti; sono parte integrante della cultura. Il tè, in particolare, è simbolo di accoglienza e rispetto, mentre le bevande come il doogh o il sherbet riflettono la semplicità e il legame con la natura. L'assenza di alcol, per motivi religiosi, ha reso le bevande non alcoliche il fulcro delle tradizioni conviviali.

Ecco una panoramica delle principali bevande afghane

CHAI

Il tè è la bevanda più consumata in Afghanistan, servito in ogni occasione, dai pasti quotidiani alle riunioni formali. Esistono due tipi principali:

  • Chai Sabz (tè verde): Leggero e rinfrescante, spesso servito senza zucchero o dolcificato a piacere.
  • Chai Siyah (tè nero): Più forte, talvolta arricchito con spezie come cardamomo o cannella, e zuccherato.
    Il tè è considerato un simbolo di ospitalità ed è offerto agli ospiti come gesto di rispetto.

DOOGH

Una bevanda a base di yogurt, simile al lassi salato indiano.

  • Preparazione: Lo yogurt viene diluito con acqua e insaporito con sale, menta e, a volte, cetrioli grattugiati o spezie come il cumino.
  • Caratteristiche: È rinfrescante e molto popolare durante i mesi caldi, poiché aiuta a reidratarsi e a bilanciare il calore del clima e dei cibi speziati.

SHERBET

Una bevanda dolce a base di frutta o petali di fiori.

  • Varianti: Lo sherbet più comune è preparato con melograno, limone o petali di rosa. Talvolta si aggiunge zucchero o miele per dolcificarlo.
  • Occasioni: Viene spesso servito durante le celebrazioni, come matrimoni o feste religiose.









 



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