sabato 21 dicembre 2024

 

AFGHANISTAN

(books)

 

La letteratura afghana rappresenta una finestra straordinaria su una cultura ricca, stratificata e complessa, segnata da secoli di storia turbolenta, conflitti e resilienza. Essa riflette la diversità etnica e linguistica del paese, che comprende pashtun, tagiki, hazara, uzbeki e altri gruppi, ognuno con proprie tradizioni orali e scritte. Sebbene a lungo oscurata da conflitti e instabilità politica, la produzione letteraria dell'Afghanistan ha trovato una crescente attenzione internazionale grazie alla forza narrativa e alla capacità di affrontare tematiche universali come l'identità, il trauma e la speranza.

La narrativa afghana ha acquisito rilevanza internazionale soprattutto nel XX e XXI secolo, con opere che raccontano l'impatto dei conflitti sulla vita quotidiana e sul tessuto sociale. Khaled Hosseini è forse l’autore afghano più conosciuto a livello globale. Nato a Kabul e residente negli Stati Uniti, ha introdotto milioni di lettori alla storia e alla cultura afghana attraverso romanzi come” Il cacciatore di aquiloni”, “Mille splendidi soli” ed “E l'eco rispose”. Le sue opere esplorano temi come l'amicizia, il sacrificio e la condizione femminile in un paese dilaniato dalla guerra. Atiq Rahimi, autore di opere come “Terra e cenere” e “Pietra di pazienza” (vincitore del Premio Goncourt), scrive in francese e si concentra sull'introspezione psicologica e sulla condizione delle donne. Tra gli autori contemporanei emerge anche Nadia Hashimi, figlia di emigrati afghani negli Stati Uniti, che nei suoi romanzi racconta storie di donne e bambini in cerca di riscatto.

Anche la saggistica afghana offre contributi fondamentali alla comprensione del paese. Ahmed Rashid, giornalista e scrittore, è autore di opere come “Talebani. Islam, petrolio e il Grande Scontro in Asia Centrale” e “Caos Asia”, che analizzano la complessa geopolitica dell’Afghanistan e dell’Asia centrale. Malalai Joya, politica e attivista, con il suo libro” La voce che non si spegne” denuncia la corruzione e le ingiustizie del governo afghano, dando voce alle istanze di giustizia e democrazia.

La letteratura afghana, nella sua molteplicità di forme e generi, è un viaggio nel cuore di un popolo che ha affrontato difficoltà straordinarie senza mai perdere la capacità di raccontare, creare e sperare. Attraverso narrativa e saggistica, gli autori afghani non solo preservano la loro cultura, ma offrono al mondo una prospettiva unica, rendendo l'Afghanistan un attore culturale di rilievo sulla scena globale.

 

Ecco i miei BEST EIGHT




                                               Le stelle di Kabul 


Autore: Nadia Hashimi

Anno: 2022

Editore: Piemme

Questo romanzo mi ha colpita per la profondità emotiva e per la capacità dell'autrice di riportare in vita un Afghanistan sconvolto da eventi storici drammatici. La protagonista, Sitara, è una bambina costretta a fare i conti con la perdita della sua famiglia durante un colpo di stato nel 1978. Hashimi intreccia abilmente la sua storia personale con il contesto socio-politico del paese, rendendo ogni pagina intensa e toccante. La narrazione alterna il passato afghano e il presente americano di Sitara, offrendo una riflessione profonda sull'esilio e sull'identità. Ciò che ho trovato davvero potente è la voce dell'autrice, capace di trasmettere con delicatezza le difficoltà e le speranze di chi ha vissuto esperienze di perdita e ricostruzione. È una lettura che non lascia indifferenti e che invita a riflettere sul significato di radici e resilienza.

 



                                            Missione in Afghanistan 


Autore: Edoardo Crainz

Anno: 2004

Editore: Mursia

Leggere il diario di Edoardo Crainz è stato come essere trasportata direttamente in prima linea, al fianco dei nostri militari impegnati in una delle missioni più complesse e significative degli ultimi decenni. L'autore racconta la sua esperienza come ufficiale medico con una sincerità disarmante: dai dettagli tecnici delle operazioni alle emozioni più intime di chi si trova in un contesto tanto difficile. Ciò che mi ha colpito di più è il bilanciamento tra l'aspetto professionale e quello umano: non si tratta solo di strategie o sfide logistiche, ma anche del peso emotivo che un conflitto comporta. È un libro che ho trovato coinvolgente e autentico, capace di offrire uno sguardo onesto sul contributo italiano alle operazioni internazionali, spesso poco conosciuto o compreso. Una testimonianza preziosa per chi vuole andare oltre le immagini superficiali della guerra.

 




                                               Mille splendidi soli


Autore: Khaled Hosseini

Anno: 2007

Editore: Piemme

Leggere questo romanzo è stato come attraversare l’Afghanistan al fianco di Mariam e Laila, due donne di generazioni diverse le cui vite si intrecciano in un destino segnato dalla guerra e dalla repressione. Hosseini è un maestro nel raccontare l’intimità dei legami umani sullo sfondo di un panorama storico e sociale devastante. Ciò che mi ha colpito di più è la capacità dell’autore di dare voce alle protagoniste con autenticità, rappresentando il loro dolore, la loro forza e il loro desiderio di libertà. La scrittura è scorrevole, poetica e carica di emozioni, con descrizioni che rendono vivi i paesaggi e i sentimenti. Questo libro non è solo una storia di resilienza femminile, ma anche un grido contro l’oppressione e la violenza. È una lettura che tocca il cuore e lascia un segno indelebile.

 

 


                                        I fichi rossi di Mazar-e-Sharif 


Autore: Mohammad Hossein Mohammadi

Anno: 2012

Editore: Ponte33

Questo libro mi ha colpita per la sua capacità di trasportare il lettore nel cuore dell’Afghanistan, attraverso racconti brevi e incisivi che esplorano i lati più crudi e poetici della vita. Mohammad Hossein Mohammadi, con una scrittura precisa e intensa, cattura l’essenza del suo paese, descrivendo le contraddizioni di una società segnata dalla guerra e dalla tradizione. Ogni racconto è un piccolo quadro che riflette le difficoltà, le speranze e la resilienza del popolo afghano. Ho trovato particolarmente emozionante il modo in cui l’autore intreccia simbolismo e realismo, facendo emergere il peso della memoria e il desiderio di un futuro migliore. È un libro che colpisce e invita a riflettere, lasciando una traccia profonda nel lettore.

 


                                                  Terra e cenere


Autore: Atiq Rahimi

Anno: 2002

Editore: Einaudi

 

Questo breve romanzo mi ha colpito per la sua semplicità e la sua intensità emotiva. Atiq Rahimi utilizza una prosa essenziale ma profondamente evocativa per raccontare il viaggio di Dastghir, un anziano che porta con sé il nipotino Yassin, ormai sordo a causa di un bombardamento. La missione di Dastghir è quella di raggiungere suo figlio e dargli la terribile notizia della distruzione del loro villaggio e della morte della sua famiglia. Ho trovato straordinario come l’autore riesca a catturare il dolore, il senso di perdita e la resilienza umana con un linguaggio così scarno e privo di artifici. La relazione tra nonno e nipote è descritta con una delicatezza che rende la tragedia ancora più toccante. Nonostante la brevità, "Terra e cenere" è un libro che lascia un segno profondo, un vero gioiello di introspezione e poesia.

 



                                            In questa notte afghana


Autore: Pamela Ferlin

Anno: 2023

Editore: Piemme

 

"In questa notte afghana" è un romanzo che mi ha profondamente emozionato e turbato per la sua capacità di raccontare, con grande sensibilità, la condizione delle donne afgane durante la caduta di Kabul nel 2021. La protagonista, Sima, è una giovane universitaria il cui sogno di emancipazione viene brutalmente infranto dal ritorno dei talebani. La narrazione segue la sua lotta per nascondersi e sopravvivere in una realtà in cui il semplice fatto di essere donna diventa una condanna. Pamela Ferlin riesce a mescolare con abilità la dimensione intima e quella storica, dando voce non solo a Sima, ma a un’intera generazione di donne private dei propri diritti fondamentali. Ciò che ho apprezzato maggiormente è la capacità dell’autrice di trasmettere sia il terrore che la determinazione delle protagoniste, offrendo una testimonianza potente e attuale. Un libro che spinge a riflettere e che rimane nel cuore.

 


                                                Il fotografo


Autore: Emmanuel Guibert

Anno: 2003

Editore: Coconino Press

 

"Il fotografo" è un'opera che mi ha affascinata per la sua capacità di fondere due linguaggi, quello del fumetto e quello fotografico, in un racconto profondamente umano. Il libro narra l’esperienza di Didier Lefèvre, un fotografo che accompagna una missione di Medici Senza Frontiere in Afghanistan durante il conflitto con l’Unione Sovietica. Quello che mi ha colpito di più è l’equilibrio tra i disegni evocativi di Emmanuel Guibert e le fotografie reali di Lefèvre, che rendono l’opera incredibilmente immersiva. La narrazione è al tempo stesso un reportage e un viaggio personale, in cui il lettore si confronta con le difficoltà del lavoro umanitario, i paesaggi aspri dell’Afghanistan e le storie di chi vive in mezzo alla guerra. È un fumetto che va oltre il genere, capace di informare e commuovere. Una lettura che consiglio a chi cerca un’esperienza visiva e narrativa fuori dal comune.

 


                                            L’ultimo lenzuolo bianco


Autore: Farhad Bitani

Anno: 2020

Editore: Neri Pozza

 

"L’ultimo lenzuolo bianco" è un libro che mi ha toccata per la sua autenticità e il suo messaggio di speranza. Farhad Bitani racconta la sua esperienza personale di ex ufficiale dell’esercito afghano, offrendo un ritratto intenso e complesso del suo paese e delle sue contraddizioni. Ciò che rende questo libro speciale è il viaggio di trasformazione dell’autore, che da figlio della guerra e della violenza arriva a scoprire il valore del dialogo e della pace. La scrittura è diretta, quasi cruda, ma piena di passione, e riesce a trasmettere il dolore, la rabbia e il desiderio di un futuro migliore per l’Afghanistan. È un libro che invita alla riflessione, mostrando che anche nelle situazioni più disperate è possibile trovare una strada per cambiare. Un’opera fondamentale per chiunque voglia comprendere le dinamiche umane e culturali dietro i conflitti.

 

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